2 - Meditazione Cristiana e semplicità

di Enrico Loria

Cari amici,

la pratica della meditazione di questi giorni mi ha rinnovato il desiderio di spontaneità e semplicità sia verso me stesso, sia nell'insegnamento verso le persone che si avvicinano per la prima volta a questa meravigliosa pratica spirituale.

Meditare significa essere semplici.

Mi sono reso conto di quanto diventa leggero il compito di un insegnamento di per sé così importante e serio, quando riesco ad allontanarmi da aspetti non necessariamente legati alla meditazione in sé, ma legati ad aspetti organizzativi, di ortodossia del metodo, di aderenza alle norme e alle regole di una prassi che presuppone invece una certa elasticità. Lasciare fluire spontaneamente nella singola persona ciò che "l'insegnamento di base" stimola, è importante per accompagnare la persona a ritrovare se stessa secondo i sentieri interiori unici di quell'essere, con la sua storia unica e irripetibile.

Perché la meditazione è semplice?

La meditazione riporta la persona a ripercorrere all'indietro un cammino che è stato condizionato gravemente nel suo spontaneo fluire, tanto da allontanare quell'individuo dall'essere "come un bambino". Senza volerlo le dinamiche della vita quotidiana hanno scandalizzato la parte più profonda del nostro essere. Il risultato è la formazione di una corazza che da un lato protegge il nostro sacro interiore, ma dall'altro lo intrappolano dentro questo immaginario sarcofago di materiale più o meno duro.

Meditare diventa difficile perché come proviamo a rilassarci mediante la ripetizione continua del mantra, si allertano tutte le difese che abbiamo imparato nostro malgrado ad attivare. Con la perseveranza del metodo, e la amorevole rassicurazione di una guida spirituale sufficientemente preparata, pian piano ritorniamo sui passi del nostro cammino, incontrando dalla parte opposta tutte le sofferenze e le gioie che ci siamo lasciati alle spalle. Lentamente riprendiamo la via che ci conduce a casa, e dalla quale ci siamo fatti distrarre senza accorgercene. La meditazione è la ripresa della semplice via verso la casa del Padre. Quando siamo sufficientemente allenati a meditare semplicemente non ci facciamo più distrarre. Le continue tentazioni sotto forma di falsi bisogni vengono semplicemente vagliate e purificate dalla consapevolezza spirituale scaturita dalla quotidiana meditazione.

Perché quindi la meditazione può essere praticata in qualsiasi luogo e tempo?

Semplicemente perché è un modo di essere. Abbiamo da imparare semplicemente come essere consapevoli di ciò che sentiamo e pensiamo mentre ci troviamo a fare qualcosa. La barriera che ci separa da ciò che sentiamo è forse la causa più grande ed importante della nostra mancanza di semplicità. La meditazione si arresta semplicemente proprio perché ci porta verso il sentire, e noi a volte non possiamo permettercelo. Aiutare qualcuno a perseverare in questo progressivo "sentirsi" è il dono più prezioso che riesco ad immaginare possa essere fatto ad un essere umano.

Come possiamo favorire questa semplicità?

La semplicità si crea con un clima sereno ed accogliente, con una spiegazione breve, con il messaggio che il mantra è al servizio della crescita interiore della persona, e che quindi può essere scelto insieme piuttosto che accettato passivamente.

La semplicità è inoltre favorita dal legame di attaccamento che si crea con la guida e con il gruppo, che allenta le difese e favorisce la crescita.

Fare l'esperienza di stare semplicemente insieme è ciò che manca a chi vive angosciato o impaurito. La pace e la gioia delle persone più serene nella esperienza di gruppo incoraggia e rassicura le persone più incerte.