L’analisi del
controtransfert come occasione di crescita.
Riflettere sui problemi che
il terapeuta incontra in occasione della relazione di aiuto con il paziente
consente di migliorare la propria capacità terapeutica, ed è allo stesso tempo
una grande occasione per la propria crescita interiore. Nel prendersi cura
rispettosamente del paziente il terapeuta si prende cura rispettosamente di sé.
Non immaginate quale
occasione di crescita sia fare il terapeuta. I nostri pazienti ci danno la
più grande occasione di conoscerci, e se esploriamo il nostro controtransfert
capiamo tante cose su nostro modo di essere. La scoperta del Sé avviene anche
così, avendo occasione di riflettere con qualcuno di cui ci fidiamo di ciò
che viviamo nella relazione e nella interazione terapeutica. Ben vengano quindi
i momenti di supervisione e di discussione dei casi.
Le difficoltà nella
relazione terapeutica riflettono sempre un aspetto di me stesso (terapeuta) che
rimane ancora in ombra. Perché la crescita interiore va molto più in là della
semplice cura del disagio psichico. E’ la scoperta del senso profondo della mia
vita.
Mettere a posto le cose in
un sistema chiuso è relativamente semplice, ma poi quel sistema è costretto
stare in un relativo isolamento per mantenere il suo equilibrio. Così è per il
mia psiche: aprire le porte alla consapevolezza mi distacca da ciò a cui sono
più attaccato, e dal quale non posso distaccarmi perché temo per la mia
sopravvivenza.
Con la supervisione mi vedo
riflesso e mi posso osservare nel mio modo di essere, posso vedere le
distorsioni del mio modo di percepire, e posso ascoltare il mio bisogno
profondo di trovare la via che mi unisce piuttosto che quella che mi divide. La
via della divisione io non posso non prenderla, perché vivo nel mondo della
separazione. Ma ciò che posso fare è capire che è una via di divisione che
viaggia in un altro binario rispetto alla via della unione.
Essere consapevole. Ecco ciò
che può darmi l’opportunità per la mia nuova vita. Ogni giorno è un giorno
nuovo, ogni colloquio è un colloquio nuovo. Posso finalmente trovare me stesso
mentre incontro l’altro immerso nel suo mondo, ed io ho bisogno di non
agganciare le mie paure alle sue. Voglio uscire dalla danza macabra della
divisione.