Incontro del 03.09.03 - ore 20

"Centro Poiesis" - Cagliari

 

"Levatasi all’istante, la donna cominciò a servirli"

 

(Lc. 4, 38 - 44)

 

"Il corpo è una metafora della mente". Possiamo dire anche, una metafora della psiche, dell’anima. Siamo incarnati per avere un’opportunità di crescita spirituale; anche il funzionamento del nostro corpo non può essere svincolato dal significato profondo della nostra esistenza. Non possiamo pensare al nostro corpo come ad un semplice attrezzo materiale, disgiunto dalla nostra anima.

Padre Bede Griffiths, monaco benedettino inglese, ha speso l’ultima parte della sua vita in India, sottolineando il principio della non-dualità tra gli opposti. Ciò che sembra in antitesi, fa parte di un tutto, di un’unità. Spendiamo molte energie per dimostrare che questo è meglio di quello. Una religione migliore dell’altra.

Cristo è venuto a spiegare che ciò che conta è l’amore, è la compassione. Essere sensibile verso me stesso ed essere sensibile verso gli altri. Essere sensibile alla mia sofferenza ed essere sensibile alla sofferenza degli altri.

Gesù, nella sua opera terrena, compie guarigioni fisiche così come compie conversioni del cuore. Le due cose non sono in antitesi, ma fanno parte di un tutto. Nella guarigione si apre una nuova opportunità per noi.

Ogni volta che abbiamo un fastidio fisico, dobbiamo umilmente formulare una nuova preghiera: "Signore, cosa sono chiamato a capire?" Piuttosto che ribellarci alla malattia, dobbiamo accoglierla per ascoltarla, per capire cosa sia venuta ad annunciare. Quale dono è venuta a comunicarci? Nella guarigione è raccolto uno speciale dono per la nostra crescita interiore.

Guarire significa alzarsi all’istante, e cominciare a servire. "Signore, aiutami a capire "chi" e "cosa" tu vuoi che io cominci a servire! Aiutami ad essere operaio nel tuo regno.

E

PROSSIMO INCONTRO MERCOLEDI’ 10 SETTEMBRE ORE 20 AL "CENTRO POIESIS"