Incontro del 14.11.04
Monastero S.Pietro di Sorres
2° Riflessione - "Processo di individuazione-separazione e comunità"
Ebbene, siamo ad un punto cruciale del mistero dell’esistenza. Sto esagerando? Quante volte dobbiamo compiere la danza che allarga il nostro modo di amare fino ad essere completamente capaci di dire di no?
Quando diciamo no da piccoli siamo sostenuti dalla incoscienza che ci deriva dal fatto che siamo di solito completamente protetti dalle figure di attaccamento (normalmente i nostri genitori). Da grandi però il nostro no ha delle conseguenze: favorisce il processo di individuazione nelle relazioni importanti. Anche l’altro sentirà di potersi dare il permesso di pensare di più a se stesso.
Ogni volta che facciamo una scelta, si allontanano tutte le possibilità alternative possibili fino a quel momento. E’ per questo che persone che non hanno la forza di rinunciare a qualcosa non possono definirsi: vivrebbero nel terrore di rinunciare a chissà cosa.
Abbiamo bisogno di sapere cosa realmente vogliamo, per riuscire a fare la nostra vita. Abbiamo bisogno di essere emotivamente autonomi. Come fare?
Con i suoi scritti John Main ha illustrato con chiarezza il suo punto di vista e la sua proposta. Arrivare a formare il "laico contemplativo". La comunità da lui iniziata è formata da persone comuni che scelgono di iniziare una vita contemplativa mentre proseguono la loro vita attiva nel mondo. I monaci benedettini conducono una vita scandita dai diversi momenti di preghiera durante il giorno. E’ molto bello partecipare anche solo per qualche breve momento alla loro vita. Ma piuttosto che stare ad invidiarli mentre siamo inseriti nella nostra vita attiva (lavoro, famiglia), abbiamo oggi il dono di potere iniziare la via semplice della meditazione. E’ alla portata di chiunque. Bisogna trovare un luogo adatto, un punto della propria casa dove possiamo appartarci nel silenzio per trascorrere i nostri 25 minuti di meditazione, due volte al giorno.
Enrico.