Incontro del 07.05.2003 - ore 20  Chiesa di S. Paolo - Cagliari

"Sono venuto a fare la volontà di colui che mi ha mandato"

 

Siamo chiamati a riflettere sulla nostra maturità spirituale, che ci consente di credere al mistero del Cristo, vero Dio e vero uomo.

Dio non poteva manifestarsi in modo diretto, per lasciare all’uomo la libertà di decidere se accettarlo. Dio non ci dice cosa fare, ma ci pone un limite.

Dio quindi ha mandato suo figlio per aiutare l’uomo nel cammino verso di lui. Il nostro dramma è quello di non capire la conseguenza della ribellione al suo messaggio, ma allo stesso tempo non possiamo arrivare a Lui se non per libera scelta del cuore. Dio non accetta un dono che non sia sincero.

Abbiamo bisogno della religione per educarci verso uno stile di vita, ma ciò che conta alla fine è ciò che facciamo, e non quello che intellettualmente sappiamo.

Avere un cuore amorevole e compassionevole. Essere in verità sensibili a noi stessi ed agli altri. Vivere nel concreto, nel quotidiano, questa verità d’amore e compassione. Essere discepoli di Cristo, che continuano la sua opera.

Vi fu grande gioia nella città dove i discepoli in nome di Cristo compivano i suoi stessi miracoli, con guarigioni, e liberazione da spiriti immondi (At. 8, 1 –8).

Acclamate Dio da tutta la terra. Il Signore dopo averci messi duramente alla prova, ci ha dato sollievo. A lui rivolgiamo il nostro grido e cantiamo la nostra lode. (dal Salmo 65).

"Io sono il pane della vita, chi viene a me non avrà più fame e chi crede non avrà più sete". "Colui che viene a me non lo respingerò, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato". "Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell’ultimo giorno" (Gv. 6, 35 – 40).