Ma
Dio dove era quando questo è accaduto?
di
Enrico Loria
Ogni tanto quando un fatto terribile accade qualcuno
dice, come per sottolineare l’inesistenza di Dio: “Ma lui dov’era?”
Infatti molti non hanno ancora capito che nonostante
Dio amore infinito non possa portare alcun male, non impedisce che noi possiamo
mantenerci lontani da lui, e quindi dove può accaderci di tutto. Siamo liberi
di stare, pur inconsapevoli, lontano dalla Sua presenza.
Dio, che continuamente ci attira a sé con il suo
spirito d’amore, non impedisce che rimaniamo sordi e ciechi alla sua chiamata.
Ma come, lontano da lui? Noi che ci arrabattiamo
tutto il giorno per lavorare onestamente, e che non commettiamo niente di male?
La crescita spirituale è qualcosa di più che
comportarsi bene. Presuppone il reale desiderio dell’amore di Dio. La crescita
spirituale origina dalla consapevolezza che qualcosa ci chiama e ci attira a sé
continuamente, e che siamo a rischio di disperdere la nostra essenza ogni minuto
che passiamo senza renderci conto di questa verità.
La proposta di meditare nasce come strumento
concreto per compiere un cammino profondo che potremo non compiere mai. Non
sostituisce le altre forme di preghiera, ma si integra in esse per favorire una
più profonda spiritualità mentre le compiamo. Non sostituisce il valore
dell’eucaristia, ma ci consente di partecipare ad essa secondo lo spirito
originario d’amore che l’ha originata.
La meditazione è una via che ci porta verso
l’esperienza della contemplazione. Cosa sia la contemplazione non è possibile
spiegarlo, ma lo possiamo almeno indicare. La contemplazione è un’esperienza
di maggiore vicinanza alla presenza di Dio. Noi su questa terra non potremo mai
conoscere Dio completamente, perché conoscerlo significa non avere più là
possibilità di cambiare, perché si è perfetti come perfetto è Lui.
Contemplare quindi è un’esperienza di avvicinamento parziale e momentaneo.
Quello della contemplazione è un luogo dove si sperimenta pace, amore, gioia, e
dove si “comprende” che non c’è una cosa che può essere né migliore né
peggiore. Siamo completamente distaccati da tutto perché non c’è più né
desiderio né passione, perché semplicemente non c’è più nulla da
raggiungere. Siamo tornati “a casa”.
La meditazione quindi, via semplice e di povertà,
ci rende liberi da tutto fuorché dal desiderio di vicinanza all’amore di Dio.
E’ un cammino di purificazione che alla fine ci rende fedeli ed impegnati al
Suo servizio. In questo servizio ci sentiamo realizzati, nel percorrere le sue
vie e nel rispettare i suoi precetti. Il Suo giogo è dolce ed il Suo carico è
leggero. Ogni cosa diventa armonica così come noi non avremo mai potuto fare.
Le incertezze e le sospensioni della vita assumono presto un significato chiaro
in Lui, che ha delle logiche che non sono le nostre logiche. Ci accorgiamo che
avere rinunciato al nostro egoismo ci ha condotti ad una profonda consapevolezza
di armonia universale, dove apparteniamo ad un nuovo ordinamento delle cose,
dove noi siamo “solo” fedelmente desiderosi che lui ci conduca, perché in
ciò sentiamo piena realizzazione di noi stessi.
Allora dovremo incominciare a chiederci quando
qualcosa di terribile accade: “In che modo pur facendo per bene le cose, sono
chiamato a capire qualcosa di più profondo? Cosa è opportuno che scopra per
potere stare più vicino spiritualmente a Dio?
Se qualcosa ho da scoprire Signore, aiutami a farlo
ora. Amorevolmente, tramite la parola di qualcuno, tramite un esempio, una
lettura, in modo tale che mi sia risparmiata la pena che ho davanti a me nel mio
cammino terreno, in virtù dell’amore di Cristo salvatore, che è venuto qui
da noi per portare nella sua croce le nostre sofferenze.