Gitano. 

Il ragazzo non più giovanissimo controlla i movimenti delle persone intente a salire e scendere dalla giostra. Tutto accade con un certo ordine, e lui non deve intervenire più di tanto. Occhi azzurri e sguardo serio, si protegge dentro il giubbotto ed il cappellino nella fredda serata invernale.
Osservo i suoi sguardi mentre ascolto i forti suoni del Luna Park.
Straniero tra la folla, sento di essere nel luogo dove molti come me si confondono tra coloro che inebriati di un effimero ma pur sano divertimento trascorrono il tempo spensierati e giocosi.
Sono i momenti in cui immerso nelle mie sicurezze materiali ed affettive, mi sorprendo ad immaginare la mia vita da gitano, una vita che non avrei mai potuto fare.
Non perchè non mi abbia mai attratto. Anzi...
La scelta forse mi è passata davanti all'età di 5 anni quando rinunciando a fuggire da un'inaccettabile compromesso esistenziale, ho gettato al vento il mio vero sè per inseguire un cammino forse più saggio. Oggi sono quel che sono...
Il ragazzo si accorge del mio osservarlo ma fa finta di nulla.
Lui, come me, sta pensando alla sua scelta, e a tutte le difficoltà della sua vita da gitano. Ma non gli manca ciò che gli serve per vivere, e non cambierebbe la sua vita.
Ognuno ha la sua, e nessuno può fare la controprova per un immaginario cambiamento che non avrebbe utilità, perchè ciascuno può trovare il suo senso e può trovare sè stesso in qualsiasi condizione abbia scelto di stare.
Ma stasera ho voglia di pensarlo, e di dirlo.
Gitano... la parte di me che desidera essere continuamente in cambiamento, in evoluzione permanente. Il gioco di prestigio è vivere dal di dentro il mio spirito libero mentre conservo tutte le mie responsabilità sociali.
Ma stasera sono felice del mio essere capace di dire si e no a ciò che per me va bene. Il Luna Park è per gioco. A me non va di giocare, la vita mi attende, con lo stesso desiderio di chi sale nelle montagne russe.
Ma da un altro punto di vista.
Osservare il tuo sguardo, per conoscere la tua anima.
E' per questo che vivo.
Gitano nel mio mondo di sicurezze...

Con affetto. Enrico.

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