poiesisolidale
per promuovere la cultura
della solidarietà abbiamo bisogno anche di te.
NON DI SOLO PANE…
Fare psicoterapia significa incoraggiare e sostenere la persona
affinché sia libera di esplorare i propri vissuti nella ricerca di se stessa,
del proprio vero sé, nella prospettiva del trovare l’amore vero.
Il terapeuta, per fare
questo, deve avere prima trovato la sua gioia autentica che, sola, può fargli
compiere questo autentico miracolo d’amore disinteressato.
Pane del cielo…
IL PRIMATO DELLA RELAZIONE D’AMORE VERO.
L’uomo, il cuore della creazione, realizza lo scopo della sua nascita nella
relazione d’amore con l’altro essere, da lui così diverso e così simile. Quante
gioie e quante sofferenze sono legate alle dinamiche delle relazioni umane,
dinamiche che agiscono nel profondo di noi stessi, unico luogo dove possiamo
trovare la gioia del nostro esistere e la vera pace del interiore.
Nel costruire
una comunità di terapeuti partiamo quindi dalla consapevolezza dall’importanza
che tutte le relazioni hanno nel determinare il benessere o la sofferenza
dell’individuo. E la prima necessità è quella di costituire una dinamica
comunitaria nella relazione tra terapeuti che tenga conto di questo valore
fondamentale: il primato della relazione d’amore vero.
IL SISTEMA CURANTE
Fare parte di un
gruppo sinergico di psicoterapeuti significa non solo integrare le proprie
competenze, ma anche e soprattutto integrare le proprie individualità personali.
In un gruppo sinergico, il singolo terapeuta
contribuisce a stimolare un processo complessivo, rimanendo vicino al proprio
vero sé.
Chi ha il compito di
condurre il “sistema curante” deve avere il più chiaro possibile il proprio
piano di vita secondo il proprio vero sé, e favorire l’integrazione delle
risorse dei singoli terapeuti sulla base del loro piano di vita, al servizio
della missione complessiva della crescita psicospirituale.
"Pane del cielo sei tu
Gesù, via d'amore, tu ci fai come te" sono le parole di una canzone dei
Gen. Non di solo pane vive l'uomo, ma dell'amore che nasce e si sprigiona
quando il pane viene spezzato. Spezzare il pane ha molti significati, ma tutti
convergono nello stesso luogo: l'amore. Non esiste differenza tra gioia, pace,
condivisione, solidarietà, compassione, misericordia, tenerezza, conforto,
eucaristia, vita, amore. Non possiamo sentirci felici e realizzati se non sappiamo di essere anche amati. L'ostacolo alla
consapevolezza dell'amore che ci appartiene come dono è la consapevolezza del
nostro limite e della nostra miseria, perché non siamo disponibili ad essere
amati se siamo consapevoli delle nostre mancanze. Ma proprio dentro le nostre
mancanze possiamo sperimentare che dentro ogni dolore nasce una nuova speranza
e una nuova gioia, così come ha sperimentato San Francesco che gettandosi nei
rovi spinosi ha visto fiorire le rose al posto delle spine. Nessuno sforzo che
noi possiamo fare, per quanto grande sia, potrà mai farci conquistare la pace e
l'amore, perché l'amore è un dono che possiamo ricevere gratuitamente solo dopo
che siamo arrivati a capire la nostra miseria e ad accettarla come condizione
umana inevitabile che ci appartiene. E' dal senso del perdono che sperimentiamo
per noi e dentro di noi che la nostra umanità rinasce per una nuova vita basata
sull'amore. "Pane del cielo sei tu Gesù, via d'amore, ti ci fai come
te".
Il modello psicospirituale.
Desideriamo dare alcune
indicazioni generali che possono essere utili quando si decide di fare un
cammino di psicoterapia, qualsiasi sia il motivo cha spinga a fare questa scelta. Il cammino di crescita
personale è sempre un cammino sia psicologico che spirituale, nel senso che la
ricerca del proprio significato nella vita è alla base di un equilibrio
psichico e di un senso di realizzazione personale. Il cammino di crescita
personale, che avviene comunque nel corso della vita, è favorito dal sostegno
psicoterapeutico e da tutte le esperienze che aiutano a trovare il senso della
propria vita. Il percorso, per come viene proposto al Centro Poiesis, si avvale
delle esperienze di psicoterapia individuale o sistemica integrate dagli
stimoli terapeutici e di crescita interiore proposti con le esperienze nei
diversi Gruppi Sales, nel cammino psico-spirituale, così come anche nelle
esperienze di meditazione e di guida spirituale eventualmente intrapresi in
altri contesti.
La persona che chiede
sostegno per la crescita personale rimane sempre essa stessa referente del
proprio personale, cammino che procede sulla base delle consapevolezze che
emergono via via dal proprio interiore durante il percorso di crescita
personale. Nessuno può decidere dall'esterno cosa sia bene per sé, ma il terapeuta
può osservare quanto la persona si ascolta e agisce secondo i propri bisogni
profondi ed autentici, o quanto invece agisce dal proprio ego sulla base di
condizionamenti culturali e familiari.
Un cammino strutturato
all’interno di un centro organizzato, così come è la nostra comunità, può
assumere modalità che in parte si differenziano dal normale percorso
terapeutico svolto con un singolo psicoterapeuta. La persona che chiede aiuto,
rimanendo referente del proprio cammino, può decidere di percorrere in momenti
diversi o in contemporanea la frequenza ai gruppi e una terapia individuale o
sistemica. Le diverse esperienze intraprese devono necessariamente essere
sinergiche e complementari. Per questo motivo i terapeuti che conducono le
diverse esperienze di gruppo e le terapie individuali o sistemiche devono
necessariamente collaborare mediante il dialogo sui casi e la supervisione.
Nella discussione dei casi i terapeuti, che si sostengono umanamente,
professionalmente e dal punto di vista organizzativo, collaborano apertamente
per il buon andamento delle relazioni di aiuto intraprese.
Grazie.
Gli apostoli si
riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e
insegnato. Ed egli disse loro: “Venite in disparte, in un luogo solitario, e
riposatevi un pò”. Era infatti molta la folla che andava e veniva e non avevano
più neanche il tempo di mangiare. Allora partirono sulla barca verso un luogo
solitario, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le
città cominciarono ad accorrere là a piedi e li precedettero. Sbarcando, vide
molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e
si mise ad insegnare loro molte cose. Essendosi oramai fatto tardi, gli si
avvicinarono i discepoli dicendo: “Questo luogo è solitario ed è oramai tardi;
congedali perciò, in modo che, andando per le campagne e i villaggi vicini,
possano comprarsi da mangiare”. Ma egli rispose: “Voi stessi date loro da
mangiare”. Gli dissero: “Dobbiamo andar noi a comprare duecento denari di pane
e dare loro da mangiare?”. Ma egli replicò loro: “Quanti pani avete? Andate a
vedere”. E accertatisi, riferirono: “Cinque pani e due pesci”. Allora ordinò
loro di farli mettere tutti a sedere, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero
tutti a gruppetti di cento e di cinquanta. Presi i cinque pani e i due pesci,
levò gli occhi al cielo, e pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai
discepoli perché li distribuissero; e divise i pesci fra tutti. Tutti
mangiarono e si sfamarono, e portarono via dodici ceste piene di pezzi di pane
e anche dei pesci. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini.
(Mc. 6,30-44)