Sacro.

Mi trovo dentro la cappella del Monastero, in un luogo isolato. Provo la serenità e la gioia che di solito mi accompagna quando arrivo in un luogo così sacro.
Sono giunto nel Monastero delle Carmelitane Scalze, dove Silvia farà la sua prima Professione. Silvia era il nome con cui l'ho conosciuta nei pochi ma importanti incontri di amicizia. Ora è suor Maria Gloria.
Il suo invito ha per me un valore speciale, proprio perchè arriva senza che io abbia una chiara idea del perchè di quel dono.
La percezione dell'essere immerso nel silenzio in quel luogo sacro non mi fa dimenticare che, in realtà, il luogo più sacro di tutta la terra ciascuno di noi lo trova dentro se stesso.
E' la consapevolezza del valore immenso della vita di ciscuno di noi. Della mia vita.
Il senso del sacro. Dio non ha bisogno di altari e chiese, di sacerdoti o suore, ma l'uomo liberamente sceglie di rendere sacro il luogo dove si ferma a stare alla Sua presenza. Liberamente sceglie di consacrare tutta la propria vita alla missione d'amore che Suo figlio ci ha proposto.
Abbiamo bisogno di uscire da tutte le distrazioni, per ricordarci del valore immenso della nostra vita, e del significato profondo che ha averla ricevuta in dono.
Ma non è per tutti così, e non sempre stiamo in contatto con la Verità dell'amore.
Quante volte il mio vivere si è ridotto ad un affannoso ed inutile attivismo.
Le persone a volte non si accorgono di essere come attaccate ad una catena, vagano solo per pochi metri attorno a se stesse, facendo un gran baccano senza alcuna efficacia.
E' il pensiero che ho avuto arrivando al Monastero, quando risalendo con la moto lungo la salita della strada che porta in quel luogo, ho visto un cane legato ad una corda di qualche metro.
Ogni volta che passa qualcuno si lancia in un chiassoso abbaiare per fare due metri senza neanche raggiungere il ciglio della strada. Ed intanto lui ha l'impressione di aver influito sul destino dei passanti.
Quante volte facciamo lo stesso. Ci sforziamo di progredire senza riuscire in alcun modo, perchè siamo legati ad una catena invisibile.
Sono tutte le resistenze che inconsapevolmente manteniamo, e che si oppongono alla nostra crescita.
Il forte odore d'incenso mi riporta al momento culminante della solenne cerimonia, compiuta alla presenza di pochi intimi nella piccola cappella.
Suor Maria Gloria di Gesù Misericordioso professa la sua scelta di suora di clausura. Non è un modo di allontanarsi dal mondo, ma un modo di farne veramente parte.
Trovare se stessi nella parte più profonda del proprio essere ci rende molto più vicini all'altro, all'umanità sofferente.
Comprendere che senza un valore immenso la vita scorre senza senso, è il pensiero che da alcuni anni accompagna le mie giornate.
Grazie Silvia, hai compreso qualcosa che vivo dentro di me come un segreto senza che io te lo abbia rivelato. Nel mio tabernacolo interiore batte un cuore di peccatore, che si affida al Signore per essere purificato.
Anche oggi rinnovo il mio desiderio di appartenenza a Dio, in un modo diverso dal tuo, ma che è il mio modo solenne di vivere la mia vita.
In modo sacro.
Ciao.
Enrico.

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